Il Venezuela sta attraversando una “fase più profonda di stress economico”, per utilizzare le parole di Moody’s Investor Service.
Come spiega Zainab Calcuttawala su OilPrice.com, la flessione della produzione petrolifera e le dure sanzioni economiche hanno acuito le pressioni sulla capacità finanziaria della nazione. La cattiva gestione e l’insufficiente investimento nell’industria oil & gas del Paese sta portando alla produzione di petrolio di bassa qualità che non soddisfa i requisiti degli acquirenti abituali.
Fonte: OilPrice.com
Moody’s osserva “un circolo vizioso negativo tra il calo della produzione in tutti i settori economici, la crescente carenza di una valuta forte e l’insieme di politiche economiche definite dai controlli sui prezzi e dallo sconto forzato che acuisce il deficit di approvvigionamento e l’iperinflazione”.
La produzione venezuelana sta diminuendo più velocemente della capacità dei prezzi più elevati al barile di colmare il gap di gettito, spiega l’agenzia di rating.
“Il calo dell’output non farà altro che esacerbare lo stress dei cash flow. Sebbene i prezzi del petrolio siano cresciuti negli ultimi mesi, il calo della produzione petrolifera azzererà il probabile aumento degli afflussi in dollari legati alle esportazioni, con implicazioni negative sia per la capacità di rimborso del debito sia per le già cupe prospettive economiche del Venezuela”.
L’iperinflazione continuerà sui livelli del 4000% fino al 2018 a causa del deterioramento finanziario.
Il presidente Nicolas Maduro punta ancora a sfruttare l’onda delle monete digitali per contribuire ad alleviare la carenza di liquidità e aggirare le sanzioni statunitensi. Dopo aver proposto Petro, una criptovaluta nazionale sostenuta dal petrolio, Maduro sollecita ora una moneta virtuale condivisa dall’Opec e da altri grandi produttori.
“Presenterò una proposta ufficiale a tutti i membri dell’Opec e agli Stati non Opec di elaborare un meccanismo criptovalutario comune supportato dal petrolio”, ha annunciato il presidente venezuelano qualche giorno fa intervenendo in conferenza stampa a Caracas dopo un incontro con il segretario generale dell’Opec, Mohammed Barkindo.
Circa 5 miliardi di barili di greggio sono stati accantonati per sostenere il progetto Petro, il cui prezzo sarebbe fissato a 60 dollari per unità secondo quanto riferisce Sputnik. L’agenzia russa ha spiegato che il primo lotto di Petro a essere venduto sarà di 100 milioni di monete. Il prezzo per moneta è legato alle quotazioni del greggio venezuelano.
Da Zero Hedge